Per chi avesse la necessità di ampliare la propria abitazione è oggi a disposizione il Piano Casa, in Regione Veneto alla sua terza attuazione. La Legge Regionale del Veneto n. 32 del 29 novembre 2013 “Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia”, in vigore dal primo dicembre 2013, modifica e pone in continuità di attuazione la Legge Regionale n. 14 del 2009 (il cosiddetto “Piano Casa“).
Il Piano Casa in Veneto
Le opportunità di ampliamento rese attuabili da tale Legge sono molteplici e, la possibilità di andare in deroga alle previsioni dei Regolamenti Edilizi Comunali e degli Strumenti Urbanistici e Territoriali (Comunali, Provinciali e Regionali), consente applicazioni versatili e interessanti.
Dalla possibilità di ampliare un fabbricato di civile abitazione per aggiungere alcuni vani abitativi, alla possibilità di sopraelevare un intero edificio, le potenzialità sono molte e molti gli incentivi a disposizione per permettere di ottenere un buon risultato contenendone i costi.
Per edifici o unità immobiliari destinati a prima casa di abitazione, il contributo di costruzione afferente al Permesso di Costruire è, per esempio, ridotto del 60%, e in taluni casi annullato del tutto!
L’ampliamento consentito varia dal 20% del volume o della superficie esistenti fino all’80% nel caso di demolizione e di ricostruzione secondo parametri di alta efficienza energetica e di edilizia sostenibile come stabilito dalla Legge.
Sono consentiti, e incentivati, interventi di riqualificazione energetica, di adeguamento sismico, di eliminazione delle barriere architettoniche, di recupero dei sottotetti esistenti ai fini abitativi, di rimozione e smaltimento di amianto (e quindi composti contenenti amianto – cemento amianto), demolizione e ricostruzione in zona propria di edifici esistenti in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica e idrogeologica.
Sono consentiti e normati interventi in zona agricola, interventi per favorire la riqualificazione degli insediamenti turistici e ricettivi, interventi su fabbricati anche non residenziali, sono consentite deroghe anche all’altezza massima assentibile degli edifici edifici oggetto di intervento.
L’intento della norma è volto al miglioramento della qualità abitativa per preservare, mantenere, ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, nonché a favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e delle fonti di energia rinnovabili.
Sono, ovviamente, fatti salvi i vincoli Monumentale, Paesaggistico, Ambientale (D.Lgs.42/2004) e altri vincoli che non ricadano all’interno dei Regolamenti Edilizi Comunali e degli Strumenti Urbanistici e Territoriali (Comunali, Provinciali e Regionali) e i Piani Ambientali dei Parchi Regionali.
Essendo in deroga ai Regolamenti Edilizi e Urbanistici Comunali, nell’applicazione della presente norma variano il regime delle distanze tra edifici e tra edifici e confini. Sono quindi possibili, fino a Maggio 2017, interventi prima non realizzabili.
Si pensi, a mero titolo di esempio, al caso della semplice chiusura di una terrazzo in prossimità del confine di proprietà, per la sua trasformazione in volume chiuso con la funzione di serra solare. Se la distanza dal confine stabilita dal Regolamento Edilizio non avesse consentito l’intervento ora, con l’entrata in vigore della presente norma, l’intervento può rientrare tra gli interventi ammissibili.
Principali tipologie e modalità di ampliamento consentiti
A titolo esemplificativo si riassumono i principali bonus volumetrici previsti dalla norma:
1) Ampliamento del 20% del Volume o della Superficie esistenti, (è comunque consentito un ampliamento fino a 150 metri cubi per gli edifici residenziali unifamiliari da adibirsi a prima casa di abitazione), detto ampliamento può essere realizzato in aderenza ad un fabbricato esistente, con la costruzione di un corpo edilizio separato che giaccia sullo stesso lotto del fabbricato che genera l’ampliamento o su un lotto confinante purché il nuovo fabbricato non disti più di 200 metri in linea d’aria dal lotto di pertinenza del fabbricato che genera l’ampliamento (il lotto su cui si vuole ampliare deve appartenere al medesimo proprietario del fabbricato che genera l’ampliamento già dal 31 ottobre 2013).
2) Ampliamento fino al 30% (20% + Bonus del 10%) del Volume o della Superficie nel caso di utilizzo di tecnologie che prevedano l’uso di qualsiasi fonte di energia rinnovabile con una potenza non inferiore a 3 kW.
3) Ampliamento dal 35 al 45% (30% + Bonus del 15%) del Volume o della Superficie esistenti per gli edifici residenziali purché vi sia un contestuale intervento di riqualificazione (energetica) dell’intero edificio che ne porti la prestazione energetica ai valori definiti dalla Legge.
4) Ulteriore Bonus del 5% (per gli edifici residenziali) o del 10% (per edifici ad uso diverso) di ampliamento del Volume o della Superficie esistenti in caso di messa in sicurezza sismica dell’intero edificio (qualora questa non sia già obbligatoria per Legge).
5) Ampliamento fino all’80% del Volume o della Superficie esistenti in caso di demolizione e ricostruzione con tecniche costruttive che portino a edifici ad alte Prestazioni Energetiche (o alto rendimento energetico) come definito dalla norma.
Il Piano Casa in Italia
Le Varie regioni italiane hanno legislazioni differenti e scadenze diverse per il Piano Casa. Se nella Regione Veneto la scadenza del Piano Casa e il 10 maggio 2017, per molte altre regioni la scadenza è più vicina. Riportiamo di seguito i riferimenti normativi e le scadenze regione per regione:
Abruzzo – L.R. 19 Agosto 2009, N. 16 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Basilicata – L.R. 7 Agosto 2009, N. 25 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Calabria – L.R. 11 Agosto 2010, N. 21 – Scadenza 31 Dicembre 2016
Campania – L.R. 28 Dicembre 2009, N. 19 – Scadenza 31 Dicembre 2016
Friuli Venezia Giulia – L.R. 19 Novembre 2009, N. 9 – Scadenza 19 Novembre 2017
Lazio – L.R. 11 Agosto 2009, N. 21 – Scadenza 31 Gennaio 2017
Liguria – L.R. 3 Novembre 2009, N. 49 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Marche – L.R. 8 Ottobre 2009, N. 22 – Scadenza 31 Dicembre 2016
Molise – L.R. 14 Aprile 2015, N. 7 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Provincia di Bolzano – L.P. 9 Aprile 2009, N. 1 – Nessuna Scadenza
Provincia di Trento – L.P. 3 Marzo 2010, N. 4 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Piemonte – L.R. 14 Luglio 2009, N. 20 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Puglia – L.R. 30 Luglio 2009, N. 14 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Sardegna – L.R. 3 Ottobre 2009, N. 4 – Scadenza 31 Dicembre 2016
Sicilia – L.R. 23 Marzo 2010, N. 6 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Toscana – L.R. 8 Maggio 2009, N. 24 – Scadenza 31 Dicembre 2015
Umbria – L.R. 21 Gennaio 2015, N.1 – Nessuna Scadenza
Valle d’Aosta – L.R. 4 Agosto 2009, N. 24 – Nessuna Scadenza
Veneto – L.R. 8 Luglio 2009, N. 14 – Scadenza 10 Maggio 2017
Per il “Piano Casa” a livello Nazionale si veda il Decreto Legge 25 Giugno 2008, n. 112.
Fonte: www.ilsole24ore.com
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Per aggiornamenti sul Piano Casa del Veneto e la nuova Legge Regionale 14/2019 Veneto 2050 vedere al seguente link: Piano Casa e Veneto 2050 la L.R. 14 2019